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TUTTOPALERMO.NET - Sport Nazionale-CNSF, Pesce: "La Riforma del Terzo Settore ha introdotto cambiamenti sostanziali nella gestione delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche"

13.03.2025 22:20 di  Rosario Carraffa   vedi letture
ESCLUSIVA TUTTOPALERMO.NET - Sport Nazionale-CNSF, Pesce: "La Riforma del Terzo Settore ha introdotto cambiamenti sostanziali nella gestione delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche"
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© foto di Rosario Carraffa/TuttoPalermo.net

Il dirigente sportivo e presidente del Centro Nazionale Sportivo Fiamma - Sport Nazionale, Fiorenzo Pesce è stato intervistato in esclusiva da TuttoPalermo.net, dove ha parlato di diversi argomenti.

Sport Nazionale-CNSF è uno degli Enti sportivi italiani più antichi, a cosa deve questa longevità?

"Il Centro Nazionale Sportivo Fiamma (CNSF), fondato nel 1948 da giovani del Raggruppamento Giovanile Studenti e Lavoratori, ha adottato i colori sociali rosso e nero per simboleggiare il superamento delle divisioni conflittuali italiane degli anni precedenti. Fin dalla sua nascita, il CNSF ha promosso la pratica sportiva in tutte le sue forme, con l'obiettivo di contribuire all'elevazione della persona e della società, superando ogni barriera. Questo impegno costante ha permesso all'ente di radicarsi profondamente nel tessuto sociale italiano, favorendo la sua longevità. La capacità del Centro di adattarsi ai cambiamenti sociali ed alle esigenze emergenti è stata fondamentale per la sua durata nel tempo dimostrando la flessibilità dell'ente nel rispondere alle nuove sfide e nel rinnovarsi pur mantenendo la propria identità. Questa adattabilità ha contribuito a mantenerlo rilevante per un’ampia comunità. Ad esempio, il Comitato Regionale Campano del CNSF, ricostituito nel 2013, ha promosso attività di agricoltura sociale e progetti di legalità, come la valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Inoltre, ha avviato programmi di servizio civile universale, offrendo molteplici opportunità di crescita personale e professionale attraverso l'impegno nel sociale. Il CNSF ha ottenuto riconoscimenti ufficiali che ne hanno consolidato la posizione. Nel 1976 è stato riconosciuto dal CONI come Ente di promozione sportiva e nel 1985 dal Ministero dell'Interno come ente con finalità assistenziali. Questi riconoscimenti hanno rafforzato la credibilità dell'ente, permettendogli di ampliare le proprie attività e di attrarre un numero crescente di affiliati, contribuendo alla sua longevità".

Sport Nazionale ha diverse discipline al proprio interno, questa diversificazione aiuta oppure può essere a volte deleteria?
"La diversificazione delle discipline all'interno di un ente sportivo come Sport Nazionale rappresenta un fattore chiave per la sua crescita, il suo impatto sociale e la sua sostenibilità economica. L'inclusione di una vasta gamma di discipline sportive consente di intercettare un pubblico più ampio, rispondendo alle esigenze di diverse fasce di età, genere, livello di abilità e interesse. Questo approccio non solo garantisce una maggiore partecipazione, ma permette anche di valorizzare discipline meno praticate, promuovendo la cultura sportiva in modo capillare e inclusivo. Inoltre, diversificare le discipline significa rendere lo sport un elemento di coesione sociale, riducendo le barriere economiche e culturali che spesso limitano l'accesso all'attività fisica. Uno dei principali vantaggi della diversificazione è la capacità di creare opportunità di aggregazione sociale e di inclusione. Offrire una molteplicità di sport significa rendere l'attività fisica accessibile a tutti, dai bambini agli anziani, dagli atleti professionisti ai dilettanti, fino alle persone con disabilità. In un contesto di terzo settore, dove lo sport assume una valenza sociale fondamentale, questa pluralità di proposte contribuisce a combattere fenomeni come l'esclusione sociale, il disagio giovanile e la sedentarietà, favorendo uno stile di vita sano e attivo. Inoltre, la presenza di discipline diversificate consente di creare programmi personalizzati per categorie specifiche di utenti, come i percorsi di riabilitazione sportiva per persone con difficoltà motorie o i corsi di avviamento allo sport per giovani provenienti da contesti svantaggiati. La capacità di rispondere in modo mirato alle necessità della comunità rafforza il ruolo dell'ente nel tessuto sociale. Oltre all'impatto sociale, diversificare le discipline consente di attrarre finanziamenti pubblici e privati, poiché le attività possono rispondere a obiettivi di sviluppo sociale e di salute pubblica promossi da istituzioni e sponsor. Avere una gamma ampia di sport praticabili significa aumentare la possibilità di accedere a fondi destinati a progetti specifici, come il sostegno allo sport paralimpico, la promozione dell'attività fisica femminile o la lotta alla dispersione scolastica attraverso lo sport. Inoltre, l'ente può stabilire partnership con aziende e fondazioni interessate a investire in progetti di responsabilità sociale legati al benessere della popolazione. Tuttavia, la gestione di un'ampia varietà di discipline può comportare anche delle sfide organizzative e logistiche. Ogni sport ha esigenze specifiche in termini di infrastrutture, attrezzature, regolamenti e personale qualificato, il che richiede un'attenta pianificazione delle risorse disponibili. Inoltre, vi è il rischio che alcune discipline ricevano meno attenzione o investimenti rispetto ad altre, creando squilibri interni. Per evitare che la diversificazione diventi un elemento dispersivo o deleterio, è fondamentale che l'ente sportivo adotti strategie di governance efficaci, puntando su un coordinamento solido e su un modello di sviluppo sostenibile. La creazione di sezioni specializzate per ogni disciplina, la formazione continua del personale e una chiara definizione degli obiettivi sportivi e sociali sono elementi essenziali per garantire un equilibrio tra ampiezza dell'offerta e qualità del servizio. Inoltre, la digitalizzazione dei processi gestionali e l'adozione di strumenti tecnologici avanzati possono facilitare la gestione delle risorse e migliorare l'efficienza organizzativa. La diversificazione delle discipline all'interno di Sport Nazionale rappresenta un'opportunità straordinaria per ampliare il raggio d'azione e consolidare il ruolo dell'ente nel terzo settore. Se gestita con criteri di efficienza e sostenibilità, può diventare un ulteriore motore di crescita e di innovazione, capace di promuovere valori fondamentali come l'inclusione, la partecipazione e il benessere collettivo. L'evoluzione costante delle discipline proposte, insieme ad una strategia di sviluppo orientata alla qualità, garantirà la capacità dell'ente di rispondere alle sfide future e di consolidare il proprio ruolo come punto di riferimento nel panorama sportivo e sociale".

Quali sono i nuovi progetti dell’Ente?

"ll Centro Nazionale Sportivo Fiamma ha recentemente avviato una serie di iniziative volte a promuovere l'inclusione sociale e la legalità attraverso lo sport. Una delle principali è la partecipazione al progetto "Sport di Tutti – Carceri", promosso da Sport e Salute S.p.A. in collaborazione con il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità. Questo programma mira ad utilizzare lo sport come strumento di rieducazione per i detenuti, potenziando l'attività sportiva negli istituti penitenziari per adulti e minori. Le attività previste includono sessioni di esercizio fisico e percorsi formativi, con l'obiettivo di migliorare la salute psicofisica dei partecipanti e favorire il loro reinserimento sociale.  
Inoltre, il Centro è coinvolto in progetti che utilizzano lo sport come mezzo per contrastare le mafie e promuovere la cultura della legalità. Un esempio significativo “Sport contro il Sistema delle mafie” un progetto che offre campi di impegno e formazione sui beni confiscati alle mafie, coinvolgendo giovani ed adulti in attività sportive e formative. L'obiettivo è valorizzare il riutilizzo sociale di questi beni e sensibilizzare i partecipanti sull'importanza dell'antimafia sociale. Il Centro si impegna anche nella gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, trasformandoli in spazi per attività sportive e culturali. Questa trasformazione rappresenta un segnale forte di restituzione alla collettività e di promozione della legalità. Inoltre, attraverso programmi specifici, il Centro offre percorsi di messa alla prova per giovani detenuti, utilizzando lo sport come strumento educativo e di reintegrazione sociale. Queste iniziative mirano a fornire ai giovani coinvolti competenze utili per il loro reinserimento nella società, riducendo il rischio di recidiva e favorendo una cultura del rispetto delle regole. Sempre continuando a tenere attive tutte le altre attività". 

Cos’è cambiato rispetto a qualche anno addietro per la gestione di un’associazione o di una società sportiva?
"Negli ultimi anni, la gestione delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche in Italia ha subito significative trasformazioni, principalmente a seguito della Riforma del Terzo Settore. Questa riforma, avviata con la legge delega 106/2016, ha introdotto un riordino ed una semplificazione della normativa riguardante gli enti senza scopo di lucro, culminando nell'emanazione del Codice del Terzo Settore. Uno degli aspetti più rilevanti della riforma riguarda l'obbligo, per determinati enti, di dotarsi di una partita IVA. In passato, molte associazioni sportive dilettantistiche operavano esclusivamente con il codice fiscale, beneficiando di agevolazioni fiscali. Tuttavia, con le nuove disposizioni, l'acquisizione della partita IVA è diventata necessaria per quegli enti che svolgono attività commerciali in modo non marginale, al fine di garantire maggiore trasparenza fiscale ed allinearsi alle normative vigenti. Questo passaggio ha suscitato preoccupazioni tra molte realtà associative, in particolare quelle più piccole, che temono di dover affrontare oneri amministrativi e fiscali non sostenibili. Parallelamente, la riforma ha posto l'accento sulla crescita professionale e sulla sicurezza all'interno del Terzo Settore. Sono stati introdotti requisiti più stringenti per la formazione e la qualificazione del personale, con l'obiettivo di garantire standard elevati nei servizi offerti. Inoltre, sono state implementate misure per assicurare ambienti di lavoro sicuri e conformi alle normative vigenti, promuovendo una cultura della sicurezza tra operatori e volontari. Sebbene questi interventi siano essenziali per migliorare la qualità dei servizi, molte associazioni segnalano la difficoltà di adeguarsi a norme sempre più complesse senza disporre di risorse adeguate. Un'altra innovazione significativa è l'istituzione del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, che mira a garantire maggiore trasparenza e controllo sulle attività degli enti non profit. L'iscrizione al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore ndr.) è obbligatoria per poter accedere a specifiche agevolazioni fiscali e beneficiare del 5 per mille. Tuttavia, la registrazione e la gestione dei dati richiesti comportano un aggravio burocratico che rischia di allontanare le realtà più piccole o quelle basate esclusivamente sul volontariato, le quali potrebbero trovare difficoltà nell'adeguarsi alle nuove normative. Il rischio principale legato a queste trasformazioni è l'eccessiva burocratizzazione delle attività sociali. Se da un lato la riforma mira a rendere il Terzo Settore più trasparente e professionale, dall'altro esiste il timore che l'aumento delle pratiche amministrative e delle responsabilità fiscali scoraggi l'impegno volontario ed ostacoli la nascita di nuove associazioni. Per evitare che la burocrazia diventi un ostacolo allo sviluppo delle realtà associative, è fondamentale prevedere misure di supporto, semplificazione ed assistenza, garantendo che le nuove normative non compromettano lo spirito e la missione del volontariato e dello sport dilettantistico. La Riforma del Terzo Settore ha introdotto cambiamenti sostanziali nella gestione delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche, richiedendo una maggiore attenzione agli aspetti burocratici, alla formazione professionale ed alla sicurezza, con l'obiettivo di promuovere la trasparenza e l'efficienza nel settore, facendole divenire a tutti gli effetti delle vere e proprie aziende. Quindi, ogni medaglia ha sempre due facce e ciascuno deve aver ben chiari i propri obiettivi".